Due test per valutarti nel nuoto

Con questi test il nuotatore potrà misurare la propria evoluzione nell'ambiente acquatico per stabilirne le zone e i ritmi di allenamento.

Con queste prove il triatleta sarà in grado misurarne l’evoluzione nell’ambiente acquatico così come stabilire le proprie zone e ritmi di allenamento al suo interno.

Il nostro collaboratore corsa personale In questo articolo ci racconta come analizzare la nostra evoluzione nel nuoto con due diversi test

In questo articolo parleremo di due dei metodi più comuni che vengono utilizzati oggi nel triathlon sia per misurare l'evoluzione dei triatleti nell'ambiente acquatico sia per stabilire le loro zone e ritmi di allenamento in esso.

In entrambi i casi è necessario massimo sforzo e massima concentrazione da parte del nuotatore, cioè deve farlo il più velocemente possibile nei limiti delle sue possibilità affinché i dati siano attendibili. Si tratta di individuare quell’intervallo di lavoro che viene inteso come velocità critica, che altro non è che la Soglia Anaerobica o ritmo di competizione.

Di solito è il momento giusto per misurare questi test preseason e prima del periodo agonistico, per poter confrontare i dati, vedere come l'atleta è migliorato durante la sua preparazione e in che stato di forma affronta la competizione.

TEST 400 alla massima capacità:

Forse tra i due, questo è il più indicato per gli atleti meno esperti o dilettanti, poiché non è necessario che mantengano tale intensità per un tempo troppo lungo.

Il risultato ottenuto in quella serie di 400 alla tua capacità massima sarà la tua zona 5 AEI (Aerobica Intensa). Da lì è possibile ottenere il resto delle aree e dei ritmi di lavoro.

aree
di formazione

%Vcrit

%V400

aree
JAN-RFEN

Zona 1

> 65%

> 60%

rigenerazione

Zona 2

70%-80%

65%-75%

AEL

Zona 3

80%-90%

75%-85%

AEM

Zona 4

90%-95%

85%-95%

UA

Zona 5

100%

100%

AIE

Zona 6  100%-105%  95%-100%  ANA

La tabella 1 mostra la classificazione di Ginn, relativa alla proposta di zone di allenamento della RFEN National Coaching School (Navarro e Oca, 2011).

TEST 30' di nuoto continuo:

Un secondo metodo, magari per i nuotatori più esperti, è provare a percorrere più metri possibili in un intervallo di 30'. In questo caso, trattandosi di un intervallo più lungo, la velocità e l'area di lavoro ottenuta corrisponde alla UA (soglia anaerobica).

Attraverso la tabella Ollbretch possiamo ottenere il resto delle velocità corrispondenti alle zone di lavoro 1 (rec), 2 (AEL), 3 (AEM) e 4 (UA) a seconda dei metri che il nuotatore ha ottenuto.

Prova di nuoto 30' continuativi

Per maggiori informazioni:http://personalrunning.com/

Foto: lagranepoca.com

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