L'ora del pisolino di Felipe Gutiérrez: A proposito di bicicletta…educazione

Da tempo penso alle “cattive maniere” che vedo nel mondo del triathlon e che non vedevo da anni, cose da “nonno cipolla” immagino diranno alcuni.

 

 

A causa della mia professione di insegnante di Educazione Fisica e Sportiva, ho sempre lottato contro “cattiva educazione” sportiva e in qualsiasi area degli scolari. Da tempo penso alla “cattiva educazione” che vedo nel mondo triathlon e che non vedevo da anni, cose da “nonno cipolla” immagino dirà qualcuno.

Ma guarda dove leggi Facebook Jaime Menendez de Luarca e vedendo un paragrafo che allego qui, ovviamente con il tuo permesso, penso che la pensiamo al 100% allo stesso modo e guarda che molte volte abbiamo punti di vista diversi. Quindi grazie a Jaime ho quasi finito la rubrica e finalmente posso dormire! il tanto atteso pisolino del mercoledì.

Conosco Jaime dal 1991, aveva 17 anni e io... beh, ero già allenatore di triathlon e lui correva il Duathlon di Castellana.

Dal 91 al 93 è stato con me nel T3 Real Canoe de Triathlon e il suo spirito avventuroso e il suo “culo irrequieto” sono andati alla ricerca di altri obiettivi. Ora ha lanciato un nuovo progetto SOLORIDE, devi visitarlo e imparare da lui, sa molto.

Jaime mette sulla sua bacheca questo, dedicato a chi va in bicicletta, io mi accontento di quella spinning:

egli dice: “Noi allenatori di ciclismo/triathlon stiamo facendo qualcosa di sbagliato con i neofiti non insegnando loro le regole più elementari dell'etichetta quando sono in bici;

-Salutatevi sempre
-Chiedi SEMPRE a un amico nel fosso se ha bisogno di aiuto
-Chi ha lavorato in pianura non viene attaccato in pendenza
-Si corre in un gruppo di 2. Se il gruppo è dispari, il ciclista libero va per ultimo, non al centro, dividendo il gruppo.
-Quando uno sconosciuto ti sorpassa, chiedi il permesso di mettersi al volante, e se lui o lei si gira di lato prima di chi guida, gli saluti.
-Non viene dato alcun sollievo ad uno sconosciuto che sta facendo la sua serie e non ti ha chiesto aiuto.
-Non si entra a fare staffette all'interno di un gruppo che non si conosce.
-Non ti metti in mezzo al plotone di un'altra squadra
-Non guidare in gruppo o con le mani lontane dai freni.
-Le staffette si danno mantenendo la velocità del gruppo, non aumentandola.”

Credo che non possiamo perdere occasioni affinché la nostra gente, i nostri amici, i nostri triatleti, i ciclisti... sappiano come agire e sebbene siano cose logiche, forse sarebbe bene che qualcuno almeno tenesse conto di queste 10 idee chiare .

Ovviamente ne aggiungerei altri due: il primo sarebbe DEVI INDOSSARE SEMPRE IL CASCO.

Nell'ultima gara di Tres Cantos ho potuto constatare quanto sia rilassato riscaldarsi in bicicletta, senza casco o cercare i pettorali, o anche la macchina... Penso che gli ufficiali (i giudici della prova) Bisogna intensificare questo controllo e procurarsi quel cartellino giallo con cui il delinquente deve essere ammonito.

Il giorno della gara, dal momento in cui l'atleta arriva sul campo di gara, è obbligatorio per l'atleta indossare il casco.Sono considerate anche cadute violente e problematiche “se vado solo in macchina”.

Negli eventi internazionali, dove ci sono dei soldi se ti riscaldi senza casco, anche il giorno prima possono avvisarti con una cifra economica.

E il secondo NON GETTARE SPORCO, Tenetelo nella maglia, assicuratevi che sia tutto pulito, poi non lamentiamoci che nessuno pulisce, rispettiamo l'ambiente.

Forse sono questioni educative basilari... ognuno saprà cosa fa e cosa non fa bene.

Grazie Jaime per avermi dato lo spunto per questa rubrica e buona fortuna con la tua attività e il tuo club di triathlon. Sono passati 24 anni ormai...ma vado a fare un pisolino, spero di non sognarti.

Felipe Gutierrez

Foto: Facebook Jaime Menedez de Luarca

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