Siesta time di Felipe Gutiérrez “Zarautz 30, tutta una storia da ricordare”

Questo fine settimana si è tenuta la XXX edizione del Triathlon Zarautz e Felipe ci racconta un po' la sua storia.

 

È chiaro che quando una prova arriva alla XXX edizione ha qualcosa e se ci sono anche delle “cyber cake” per potersi iscrivere, è facile intuire cosa pensano i triatleti dell'evento.

Per alcuni anni non ero tornato Zarautz, anche se “altri tempi” viaggiavo con i triatleti del mio club per questa prova e ho sempre avuto la sensazione che tutti finissero molto contenti.

Mi piace Zarautz, anche se tornare nel Mar Cantabrico mi dà sempre un'emozione e questa volta non è stato diverso.

Poter essere a Zarautz e incontrare personaggi leggendari dell'evento e del triathlon spagnolo è stato un piacere.

Nei ricordi di quel passato, poter salutare persone con cui ho avuto qualche tipo di rapporto nelle edizioni precedenti, come quell'organizzatore Jon Treku con cui ho potuto parlare a lungo e che ha lottato per l'evento per 21 anni , è già un piacere.

E ritrovare Javier Berasategui, amico da tanti anni e che a Zarautz è stato relatore e ora Delegato Tecnico della Federazione e che ha supervisionato tutto affinché il test continuasse con tutto il suo impegno, è anche la vostra prova.

Per molti anni il test ha ricevuto il sostegno dell'organizzazione dell'Ufficio del Turismo di Zarautz, ma nel 2005 il club locale ha dovuto assumere la direzione del test e gli abitanti del Zarauzko Triatloi Elkartea (ZTE), lo hanno eseguito con buoni voti .

Mi piace Zarautz come prova. Il viaggio da Getaria a Zarautz è qualcosa che nessuno può perdersi. Partire da una spiaggia, arrivare in un'altra spiaggia e 2.900 metri più avanti fa sì che molte persone non dormano presto e io “conosco una persona che praticamente non ha dormito i mesi prima di pensare alla traversata”. Ma è così e niente meno che un "acchiappasogni" del temuto ed entusiasmante "muro" dell'Aia con pendenze importanti prossime al 18% e su un "cemento" che nessuno dimenticherà fino alla prossima edizione in cui si incontreranno di nuovo la sfida.

E l'imponente palcoscenico della corsa podistica, dove il pubblico è “sopra” ogni triatleta, applaudendo metro dopo metro gli emozionati triatleti. Non credo che esista un altro posto così incredibile dove si possa sentire intensamente quel calore umano.

Tutto è pianificato con amore, la società organizzatrice fa un lavoro al limite della perfezione, nessuno deve o può mancare a questa prova.

E non bisogna dimenticare che tre anni fa non si poté disputare la prova o meglio non si poté festeggiare la traversata a causa della piaga delle meduse tipiche del Mar Cantabrico e si tenne un duathlon. Come puoi vedere, c'era tutto.

Molte persone, molte persone mi vengono in mente quando arrivo a Zarautz. Ricordo le vittorie di Iñaki Arenal, curiosamente questa settimana gli parlavo del triathlon Zarautz e non posso dimenticare un triatleta che, nonostante il tempo passato, è ancora nella mia mente e in quella di tanti. Dina Bilbao ha fatto tutto ma il Triathlon lo ha fatto molto bene.

Ci ha lasciato nel 1997 in un incidente marittimo nelle acque dei Caraibi, quel giorno di San Juan.

Dal club Tolosaldeako Triatloi Taldea e guarda, ho provato a ingaggiarla per il mio club qualche volta, ma niente. Ovviamente ogni volta che andavo nella squadra spagnola mi regalava i vestiti per le ragazze del mio club che erano agli inizi. A Tolosa le era più difficile usare quei colori.

L'ho vista correre e vincere e l'ho vista anche “volare” in uno dei triathlon di Zarautz. Un cane lo ha incrociato mentre stava arrivando con la sua bicicletta ed è volato avanti per qualche metro.

Sarà sempre nella mia memoria ovunque io sia.

A Zarautz ho incontrato persone che sono state tutto nel triathlon e vincitori di questo triathlon. C'era Paco Godoy che osservava il figlio Cesc che ha condotto a lungo la regata, partendo davanti in acqua e conquistando il terzo posto sul traguardo. A Paco è piaciuto il test tanto quanto a me è piaciuto vederlo vincere e gareggiare a suo tempo. Continua così, dottor Godoy.

Prima di concludere voglio augurare ad Aida Valiño che era lì ad Alto Meagas, una felice nascita della bambina che aspetta con Gustavo che in quel momento stava gareggiando per un posto sul podio. Sicuramente presto potremo goderceli tutti e tre. Coraggio Aida, lo sai già che sarà una fortuna anche per me averti toccato la pancia.

La partecipazione a questa edizione è stata spettacolare e si svolgeva il giorno prima del Campionato spagnolo di modalità. Due triatlete che andranno ai prossimi Giochi Olimpici sulla linea di partenza, Ainhoa ​​Murua che corre in casa e già vince alla sua quarta Olimpiade. Fernando Alaza A Rio ci sarà anche lui, ha tagliato il traguardo in seconda posizione dietro al “boss della lunga distanza” che detta meglio il “tempo” in questi eventi, Pianure Eneko che voleva la txapela e l'ha ottenuta.

Tanti triatleti di alto livello, tanti triatleti all'esordio con i nervi a fior di pelle, tante le emozioni in una giornata in cui Zarautz apre le porte al triathlon.

Fare un pisolino dopo essere stato a Zarautz potrebbe essere difficile ma dopo gli oltre 1.300 km che ho fatto lo scorso fine settimana per vedere questo triathlon e domenica a Valencia il campionato spagnolo di triathlon di media distanza, mi permette di colpire che annuisco e mi alzo sorpreso pensando al test di Valencia.

Sinceramente non ha paragoni, Zarautz mi lascia riposare tranquillo e questo Campionato del Mezzofondo mi fa sussultare, per me la prova non è stata “vestita bene” ed essendo un Campionato spagnolo…, ma beh quella è un'altra cosa.

Non ci sono risultati precedenti.

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