L'ora del riposino di Felipe Gutiérrez: Coraggio Aida, ti aspettiamo...

Sicuramente sarete tutti d'accordo con me questa settimana, finalmente sono riuscito a mettervi tutti d'accordo.

Abbiamo tutti ben chiaro che uscire in strada in bicicletta è spesso complicato, molto complicato. Conosciamo tutti persone che hanno avuto di tutto, da uno spavento a un incidente.

Alcuni hanno lanciato la campagna “un metro e mezzo salva la vita” e nonostante tutto il pericolo continua ad esistere e temo molto che purtroppo continuerà ad essere sotto i riflettori.

È chiaro che è difficile, ci sono sempre più ciclisti ma per ognuno ci sono tante macchine e alcuni non rispettano quel metro e mezzo e per loro il ciclista è semplicemente un fastidio nella maggior parte dei casi.

10 mesi fa abbiamo saputo tutti del grave incidente di una triatleta che conosciamo fin da piccola, la vediamo gareggiare da sempre... e che ammiriamo per la sua classe, la sua cordialità, per il lavoro quotidiano che svolge per essere al top ed essere uno dei migliori, ma anche perché è una persona vicina ed educata senza alcun tipo di mossa negativa, trasuda positività.

Ricordo che l'estate scorsa al triathlon di Palmaces è venuto a vedere la prova con il suo ragazzo “Gus” e abbiamo mangiato a casa del sindaco il giorno della prova dato che Modesto invita i suoi amici e noi abbiamo avuto la fortuna di essere tra loro. Lì Aida mi ha raccontato del suo incidente, dell'operazione nelle mani del suo medico di fiducia, la triatleta Luisa Ibañez, della voglia che aveva di ritornare e soprattutto ho potuto vedere quello spirito positivo che ha sempre, nonostante il dolore. A Palmaces credo che abbia sofferto più il non poter gareggiare che il dolore che aveva ancora.

A poco a poco si è ripreso, lo abbiamo seguito su Facebook e abbiamo potuto vedere come ha ripreso ad allenarsi e a gareggiare. Il 18 aprile ha vinto di nuovo un evento d'élite, ha vinto il Triathlon Elche-Arenales, le aspettava una lunga stagione ed era chiaro che non voleva lasciarla passare in bianco come la precedente.

 

Aida Valió si riprende dall'incidente

 

Ma sfortuna ancora per Aida, un altro pilota che fa una manovra inaspettata manda Aida di nuovo in ospedale e ovviamente con quella frattura scomposta della clavicola in sala operatoria.

Ora non resta che aspettare e avere PAZIENZA (parola magica) e dimostrare ancora una volta la classe sportiva e personale del galiziano.

Aida vogliamo vederti presto, speriamo di rivederti in una competizione e non vogliamo vederti più in ospedale.

La verità è che leggere cose come queste che Aida posta sui social è bello: “Grazie mille!!! Sono incoraggiato e desideroso di iniziare, tutto questo incoraggiamento e supporto mi aiuta a essere sempre pienamente motivato Emoticon occhiolino
Questo pomeriggio in sala operatoria e poi tutto si riprenderà”, la definisce una persona speciale che tutti i triatleti amano, rispettano e ammirano, così come le persone con cui interagisce.

Tutto il triathlon gli ha trasmesso incoraggiamento, noi vogliamo trasmettergli anche positività affinché possa presto tornare dove merita, tagliando il traguardo di qualsiasi triathlon

Coraggio AIDA, TI ASPETTIAMO.

Allo stesso modo, vorremmo avere un ricordo per quei triatleti che hanno avuto una fortuna simile, che ora sono infortunati, cercano di riprendersi e tornare indietro e dire loro che SI, PUOI.

E ovviamente un ricordo eterno per i triatleti più sfortunati come María Garcia Rubio, la giovane triatleta di Soria la cui vita è stata portata via da un'auto il 22 agosto 2013, mentre si stava allenando in così giovane età.

Il problema è che dovete essere tutti cauti, molto cauti poiché il pericolo è là fuori, non importa quante campagne, avvertimenti e avvertimenti diamo.

INVITO TUTTI A “PRENDERE CURA DI SE STESSI LÀ FUORI” come diceva la famosa serie televisiva, anche se questa è la realtà.

Oggi non posso davvero fare il pisolino del mercoledì.

Felipe Gutierrez

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