L'assicurazione non coprirà gli infortuni sportivi durante lo stato di allarme

La violazione delle dure regole imposte esenta le compagnie assicurative dal dover fornire assistenza medica

Lo avverte l'Associazione sportiva spagnola le compagnie assicurative non coprono problemi derivanti nella formazione in caso di violare le regole imposte dallo stato di allarme

Migliaia di atleti federati hanno un'assicurazione medica e infortuni speciale inclusa nella loro licenza annuale, ma a causa delle restrizioni alla mobilità imposte dal governo, le condizioni della polizza non si applicano.

Fanno affidamento su esclusioni come la pandemia

Le compagnie di assicurazione, facendo affidamento su clausole di esclusione per i casi che coinvolgono situazioni come quella attualmente vissuta dal pandemia di coronavirus.

Approfittando di questa situazione, si può rifiutarsi di fornire o all'assistenza concordata nelle condizioni di polizza.

Violando le dure regole imposte, non uscire se non per acquistare beni di prima necessità o generi alimentari, nonché per fare attività fisica o andare in bicicletta, esenta l'assicurazione dovere fornire assistenza medica, oltre a comportare una multa.

Il comunicato dell'Associazione sportiva spagnola

"L'Associazione sportiva spagnola ha inviato una circolare a tutte le federazioni chiarendo ai suoi membri a cosa sono esposti se violano le regole decretate dal governo:

«Come tutti sanno, a seguito della situazione derivante dal contagio da COVID19, sono state adottate misure governative tra cui la dichiarazione dello stato di allarme.

D’altro canto, l’esistenza di una pandemia è stata presa in considerazione dalle autorità sanitarie nazionali e dall’OMS.

Ebbene, vista questa situazione, noi di ADESP ci permettiamo di informarvi di quanto segue per la vostra anagrafica generale. Le federazioni sportive spagnole (e le federazioni regionali che ne fanno parte) dispongono di diverse polizze assicurative (assicurazione contro gli infortuni, assicurazione per la responsabilità civile, ecc.).

È noto che alcuni di questi contratti assicurativi contengono nelle clausole esclusioni per casi riguardanti situazioni come quelle precedentemente descritte in cui ci troviamo (stato di allarme, pandemie, ecc.).

Potrebbe quindi accadere che le compagnie assicurative, in base alle condizioni delle polizze, neghino la prestazione o l'assistenza pattuita a causa del fatto che ci troviamo nella ben nota situazione.

Ciò premesso, oltre ad analizzare attentamente le polizze se necessario, è assolutamente opportuno che gli assicurati (federazioni sportive) informino o facciano conoscere agli assicurati e/o ai beneficiari (atleti, organizzatori, ecc.) le conseguenze che possono derivare da una mancanza di copertura o di assistenza nel caso dell'eventuale sussistenza della suddetta esclusione", si legge nel comunicato.

Si tratta senza dubbio di una situazione insolita che fino ad ora non si era mai verificata. La maggior parte delle persone affiliate ad una Federazione non pratica sport a livello professionistico, ma ce ne sono molti altri che lo fanno e hanno bisogno di continuare a lavorare nelle proprie palestre e anche sul terrazzo di casa per evitare di perdere la forma.

All'orizzonte ci sono tante competizioni importanti per un buon gruppo di atleti della Regione, che non possono smettere di fare esercizio fisico, anche se tutti devono continuare a farlo individualmente presso le proprie abitazioni.

Pertanto, se subiscono un infortunio, devono dimostrare di essere confinati, di non essere usciti di casa."

 

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