L'impresa di Jorge, il primo sordocieco al mondo a partecipare ad un triathlon

Jorge España, 33enne originario di Saragozza, gareggerà domenica con la sua guida Mapi nel Triathlon di Saragozza.

Facciamo eco a questa notizia pubblicata dall'Herald, dove ce lo dicono Jorge Spagna, sordocieco dalla nascita A 33 anni, parteciperà per la prima volta ad un triathlon domenica prossima, 14 luglio, a Saragozza.

Mapi è “i tuoi occhi e le tue orecchie”. Insieme affronteranno una grande sfida: Jorge è il primo sordocieco congenito al mondo a partecipare ad un triathlon.

Il sordocieco comunicare attraverso il linguaggio dei segni supportato, una variante che utilizza il tocco. Mapi e Jorge si toccano continuamente, si abbracciano, lei gli dà la mano per guidarlo, lui le mette una mano sul collo per sentire la vibrazione della sua voce e il suo battito cardiaco. La connessione è totale.

A Jorge l'acqua piace fin da quando era piccolo. “È acquatico fin da quando era bambino. Per tenerlo sveglio e sviluppare abitudini di sonno, sua madre lo ha messo in una vasca da bagno. E ha sviluppato un'abilità straordinaria nell'ambiente acquatico.

Jorge ha iniziato ad allenarsi in nuoto più seriamente quando ha incontrato Mapi quattro anni fa. Insieme hanno realizzato il Traversata marittima di Almazora (Castellón) in acque libere (1,8 chilometri) tre anni, nel 2017, 2018 e 2019. L'anno scorso è nata l'idea di fare un ulteriore passo avanti e preparare un triathlon

Jorge España, sordocieco
Jorge España, sordocieco di Saragozza, e la sua guida Mapi Martínez.PF

Domenica debutteranno nel Triathlon di Saragozza, con partenza dal porto fluviale di Vadorrey. Jorge e Mapi nuoteranno per 750 metri nell'Ebro, pedaleranno per 21 chilometri in tandem e correranno mano nella mano per 5 chilometri.

  Sia Jorge che Mapi amano le sfide. Il Triathlon di Saragozza è un sogno e una grande sfida. "EÈ sorprendente il modo in cui Jorge assimila lo sforzo. Come spieghi ad un sordocieco uscito dall'incubatrice quali sono quelle sensazioni che ti dà il tuo corpo, perché devi continuare, perché la fatica ti fa bene?

La motivazione arriva attraverso il suo mediatore, da me. Sebbene quel momento sia duro e difficile, quando ha finito l'attività sportiva, gli arriva la felicità assoluta. Questa è la ricompensa: la felicità“, sintetizza Mapi.

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