Novità del Codice Mondiale Antidoping 2015

La complicità sarà contemplata nel nuovo codice antidoping

 

La Agenzia spagnola per la tutela della salute nello sport ha pubblicato un articolo in cui spiega le modifiche al codice mondiale antidoping per il 2015.

 

 

Il 1° gennaio 2015 entra in vigore una nuova versione del Codice Mondiale Antidoping, il documento fondamentale e universale su cui si basa il programma mondiale antidoping nello sport. La Spagna, in quanto paese firmatario della Convenzione internazionale contro il doping nello sport, deve affrontare nei prossimi mesi una nuova modifica legislativa con l'obiettivo di uniformare i precetti della nostra Legge Organica 3/2013, sulla tutela della salute degli atleti e sulla lotta contro il doping. doping nell’attività sportiva, al contenuto del Codice Mondiale Antidoping.

Per meglio comprendere il nuovo Codice, l'Agenzia Mondiale Antidoping ha pubblicato in spagnolo a “Guida di riferimento per gli atleti al Codice mondiale antidoping 2015”, le cui principali modifiche sono di seguito riepilogate:

Nuove violazioni

La CMA 2015 introduce 2 nuove infrazioni:

  • Complicità: il Codice definisce tale condotta come “assistere, incoraggiare, aiutare, incitare, collaborare, cospirare o occultare” intenzionalmente una violazione delle norme antidoping.
  • Associazione vietata: il Codice vieta a un atleta di lavorare con qualsiasi persona di supporto, come medici o allenatori, che sia stata sanzionata o condannata per aver adottato comportamenti legati al doping. Ai fini dell'applicazione di tale disposizione gli atleti verranno informati sui soggetti classificati come personale di supporto ai quali non dovranno associarsi.

Nuove sanzioni

La CMA 2015 prevede nuove sanzioni partendo dal presupposto che il doping intenzionale debba essere doppiamente sanzionato, aumentando il periodo standard di sospensione a 4 anni, ogniqualvolta l'atleta o il personale di supporto tengano un comportamento consapevole che costituisce una violazione delle norme antidoping.

Quando l'infrazione riguarda una sostanza non specifica, il periodo di sospensione sarà di 4 anni, a meno che l'atleta non dimostri che l'infrazione non era intenzionale. Il periodo di sospensione sarà pari a 4 anni anche quando la violazione riguarda una sostanza specifica e l'organizzazione antidoping può dimostrare che la violazione è stata intenzionale.

La CMA 2015, oltre a prevedere maggiori sanzioni per condotte dopanti intenzionali, consente anche l'applicazione di criteri di flessibilità per sanzionare condotte in cui si verificano circostanze specifiche, come l'assenza di colpa o negligenza da parte dell'atleta , l'uso di prodotti contaminati, il riconoscimento dei fatti da parte dell'autore del reato o la collaborazione con l'autorità antidoping.

In relazione alle sanzioni, la CMA 2015 evidenzia la possibilità di sanzionare il personale di supporto agli atleti per condotte legate all'uso di sostanze o metodi proibiti, come possesso, traffico, somministrazione, complicità o associazione vietata. In questo modo, il regime sanzionatorio per il doping si applica ugualmente agli atleti e al loro ambiente.

Posizione dell'atleta

L'obiettivo principale della localizzazione dell'atleta è facilitare i controlli fuori gara. Gli atleti inseriti in un “gruppo iscritto ai controlli” dovranno fornire trimestralmente informazioni sulla propria ubicazione, definendo ogni giorno un orario in cui dovranno essere disponibili per effettuare i controlli.

Con l'entrata in vigore della CMA 2015, qualsiasi combinazione relativa alla mancata presentazione delle informazioni sulla localizzazione all'inizio di un trimestre, o all'omissione di un controllo, per 3 volte nell'arco di 12 mesi comporterà la commissione di una violazione da parte dell'atleta.

Ritorno alla competizione

Se un atleta rinuncia alla propria attività sportiva mentre fa parte di un gruppo iscritto ai controlli da una Federazione Internazionale o da un Organizzazione Nazionale Antidoping, e successivamente desidera ritornare alle competizioni, dovrà darne comunicazione scritta con 6 mesi di anticipo , affinché durante tale periodo possa essere sottoposto a controlli fuori gara.

Parimenti, se un atleta viene sanzionato per doping, prima del suo rientro alle competizioni dovrà sottoporsi ad un controllo extra-gara (riabilitazione), oltre a dimostrare il pieno rispetto della sanzione, quale prerequisito per l'emissione di una nuova. licenza della federazione competente.

Conservazione dei campioni e periodo di prescrizione

Qualsiasi procedimento sanzionatorio per la commissione di una violazione delle norme antidoping deve essere avviato entro un periodo di 10 anni dalla data in cui è avvenuta.

Questo periodo di 10 anni coincide con il tempo di conservazione dei campioni, poiché, a causa del progresso della tecnologia, alcune sostanze e metodi proibiti che non possono essere rilevati attualmente potrebbero essere rilevati in futuro. Pertanto, i campioni possono essere congelati, conservati e rianalizzati per 10 anni.

La possibilità di sanzionare un atleta o il personale di supporto non si esaurisce, quindi, nel giorno del ritiro dall'attività sportiva, ma qualsiasi violazione antidoping può essere sanzionata per un periodo di 10 anni, comprese sanzioni pecuniarie, eliminazione dei risultati o restituzione dei premi. .

Educazione

L’educazione degli atleti e del loro ambiente è un pilastro fondamentale della lotta al doping. La CMA 2015 sottolinea la necessità di implementare programmi educativi basati sulla prevenzione, con l'obiettivo che gli atleti e il personale di supporto acquisiscano conoscenze specifiche nei seguenti ambiti:

  • Sostanze e metodi vietati.
  • Violazioni delle norme antidoping.
  • Conseguenze del doping: sanzioni legali, sociali e sanitarie.
  • Procedura di controllo antidoping.
  • Diritti e responsabilità degli atleti e del personale di supporto.
  • Autorizzazioni ad uso terapeutico e ubicazione.
  • Rischi legati all'uso di integratori alimentari.
  • Danni del doping sulla sportività.

 

Informazioni originali e maggiori: http://blog.aepsad.es/novedades-del-codigo-mundial-antidopaje-2015/

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