Le conclusioni di Javier Gómez Noya sull'Ironman delle Hawaii

Nel ciclismo sono andato più forte di quanto avrei dovuto; Riconosco il mio errore nell'essere andato troppo forte sulla moto ma in quel momento credevo che dovevo stare con il gruppo di Lange per avere una chance di vittoria.  

L'atteso debutto di Gómez Noya nel grande evento del triathlon mondiale non ha avuto il risultato sperato, un undicesimo posto che non ha lasciato soddisfatto il galiziano, che ha sofferto molto nel concludere dopo aver dovuto rallentare nell'ultima fase.

Javier Gómez Noya Ha tagliato il traguardo, restando ad una posizione dalla Top 10, con un tempo totale di 8h21 (19 minuti dietro un intrattabile Lange che ha migliorato di 9 minuti il ​​proprio record) e 2h59 nella maratona: 

"La conclusione è che nel ciclismo sono andato più forte di quanto avrei dovuto; Riconosco il mio errore nell'essere andato troppo forte sulla moto ma in quel momento credevo che dovevo stare con il gruppo di Lange per avere una chance di vittoria. 

Correndo sono riuscito a mantenere la distanza da Lange per circa 15 km ma poi sono rimasto bloccato e da quel momento in poi è stata semplicemente una lotta per finire nel modo più decente possibile. In retrospettiva è facile concludere che se fossi andato più liscio sulla moto avrei potuto essere molto più veloce e avere un tempo migliore al traguardo. 

 Almeno spero di aver imparato da questo e spero di poter fare meglio in futuro poiché spero di tornare, ma al momento non posso dire se sarà nel 2019 o più tardi. 

È stato il mio primo anno di allenamento specifico per la lunga distanza dopo una vita trascorsa su distanze più brevi con altri tipi di allenamento più intensi. In Australia a giugno è andato tutto molto meglio ma è chiaro che alle Hawaii è diverso, con le condizioni ambientali e con il livello di partecipazione. C'è una ragione per cui è l'Ironman più prestigioso. 

A chi oggi è arrivato avanti non posso che congratularmi per il risultato ottenuto. Patrick Lange è stato spettacolare".