Mario Mola, vuole fare il “triathlon della sua vita” a Londra

Mario fresco conta le ore rimanenti fino al segnale di inizio della prova. triathlon nella Olimpiadi di Londra. E lo fa senza dimenticare di ringraziare, attraverso il suo sito, tutti coloro che hanno aiutato, e incoraggiato, la sua qualificazione olimpica. “Non c’è dubbio che è un’esperienza che non si vive tutti i giorni e, ovviamente, senza il sostegno più o meno grande di tutti voi che avete partecipato o vissuto con me il percorso intrapreso fino a questo punto, vorrei non essere nella posizione di non scrivere niente di tutto questo. Sia questo, dunque, un primo e sentito ringraziamento a ciascuno di voi”.

Il componente di Squadra BH È ottimista riguardo al test di Londra. “Penso di arrivare a questi Giochi Olimpici meglio di quanto sia mai stato. Coloro che mi circondano (e mi subiscono) il più delle volte sanno che, sia che il 50 vinca o finisca a Londra, hanno fatto tutto nelle loro (nostre) mani affinché il 7 agosto io sia in grado di competere al mio miglior livello. Anche se, ovviamente, questo non garantisce che lascerò Hyde Park sulle mie spalle”.

Mola Fornisce degli esempi: “Se riavvolgiamo un po’, il campionato mondiale di Kitzbuhel ne è stato un chiaro esempio. Ho nuotato i 1500 metri con poco più di 40 secondi di vantaggio sulla gara (più di un minuto e trenta secondi che avevo perso a Madrid settimane prima) e, nonostante ciò, le mie possibilità di correre tra i primi 10 in Austria erano nulle dopo aver perso diversi minuti rispetto ad un folto gruppo di triatleti durante i 40 chilometri di ciclismo. Al contrario, senza essere fisicamente come sono oggi, ho potuto gareggiare ad un buon livello e con molta regolarità a Dusseldorf, dove ho vinto la gara sprint della Bundesliga tedesca. triathlon. Dopo quella lime, ne ho ottenuta un’altra sabbiosa ad Amburgo, questa volta a causa di un problema con la muta che mi ha impedito di partecipare alla gara fin dalle prime fasi.”

Conclusione: qualunque cosa accada, il triatleta Le Isole Baleari hanno una cosa molto chiara: tutti coloro che inizieranno il test di Londra il 7 agosto lo faranno con l'intenzione di firmare il triathlon della loro vita. “Affronterò a triathlon in un ambiente e circostanze che non avevo mai sperimentato prima; il cui esito è sconosciuto e che può portare a qualsiasi cosa. Per ora l’unica cosa chiara è l’ambizione e il desiderio di ciascuno dei 55 triatleti che saremo al pontile di partenza con l'obiettivo di fare la gara della nostra vita. Essere uno dei fortunati che faranno parte di quello spettacolo è un primo passo. Il resto si deciderà tra 4 giorni”.

bhtriathlon.com

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