L'ora del riposino di Felipe Gutiérrez

E se organizzassimo un referendum?

 Briefing il giorno del primo test IM il 10 febbraio 1978

 

Sono qui da un paio di settimane, cosa posso dire un paio di settimane! È da qualche anno che sento parlare della stessa cosa e da quello che vedo e leggo non c'è soluzione.

Soprattutto di questi tempi, i diversi social network “sputano” commenti di ogni genere contro chi in un IM osa correre dietro ad un altro triatleta.

Tutti si lamentano che sono cattivi atleti! Questo non è uno sport! Ci sono tanti atteggiamenti ma...! Mille squalifiche.

Ciò che è chiaro è che nessuno che conosco ha partecipato a uno di questi eventi e guarda, conosco i triatleti!

È anche chiaro che i “miei conoscenti” si sentono delusi da quegli “estranei” che infrangono le regole.

E se a Lanzarote e Calella gli stranieri non si adeguano, pensavo durante l’ora della siesta, allora noi spagnoli non siamo preparati né mentalmente né fisicamente ad affrontare le sfide inventate da John Collins nel 1978.

Non sarà che in quell’anno, quando al via erano solo 15 e anche marines con “peli sul petto e sulle gambe”, duri come rocce, proposero regole che ormai sono tutti come impiegati, vigili del fuoco, casalinghe? , insegnanti, direttori di banca... e ovviamente anche nella versione femminile, e quasi tutte senza peli sul petto e sulle gambe, è più difficile ottemperare?

Sdraiato sul divano all'ora del pisolino è chiaro che vedo le cose diversamente e se in sottofondo ho anche Sálvame e le urla di Jorge Javier Vázquez in TV, è anche peggio. Non sono sicuro di vivere la realtà, forse la sto sognando.

La verità è che i tailgater hanno ragione. Guarda, se dovessimo cambiare i regolamenti come è già successo nella distanza olimpica. Sì, lo so, molti di voi lascerebbero il triathlon LD. O non così tanti? Perché se la maggior parte va su ruote (si vede nelle foto con grandi plotoni) è che solo pochi restano su quelle distanze e questi sono i miei "conoscenti" che nessuno si avvicina al rettangolo che i regolamenti vietano.

Sì, tra un sonno e l'altro e cambiando canale vedendo l'emozione del pubblico che assisteva al passaggio di 200 biciclette sulla pista ciclabile (su Teledeporte ripetono tutto mille volte) mi chiedo: non sarebbe fantastico vedere 2.500 biciclette? passano, tutti con i caschi ?aerodinamici (ecco perché sono fighi) attaccati al manubrio e a 2 cm dalla ruota anteriore?

Sicuramente il pubblico vedrebbe più spettacoli e non la noia di vederne uno, poi un altro e alle 5 o 6 ore l'ultimo.

So che i miei “conoscenti” che non farebbero mai una cosa del genere si arrabbieranno con me (un po' di sarcasmo in tutto), perché vi assicuro che sono dei piccoli incubi all'ora del pisolino e combinandolo con la TV e le disgrazie di Rosa Benito e Belén Esteban).

Mi sveglio, prendo un bicchiere di latte di soia con dei biscotti e mi chiedo: si potrebbe fare un referendum? (per chi non sa di cosa si tratta, il referendum Si tratta della procedura legale attraverso la quale le leggi o gli atti amministrativi di cui si propone la ratifica da parte del popolo vengono sottoposti al voto popolare (così dice Wikipedia) e si vede cosa ne viene fuori. Certo, in questo momento chi vuole mettersi al volante vince con una frana come si può vedere qua e là e il più lontano possibile e ovviamente le Hawaii non fanno eccezione.

Votiamo, o è illegale come quello che è successo in Catalogna? Meglio non confondere le cose, quello è un'altra cosa... o almeno così penso.

Con che brutto carattere mi sveglio quando dormo male!

PS/ Se vuoi puoi mandarmi la tua opinione, ma senza insulti, visto che mi sono appena svegliata e sono anche molto sensibile.

Filippo Gutiérrez

 

 

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