Javier Gómez Noya sta già pensando a “Ironman” per il 2018

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"Ho intenzione di concentrarmi l'anno prossimo sulle lunghe distanze perché se voglio andare alle Hawaii non dovrei aspettare troppo a lungo."

Il quotidiano La Voz de Galicia ha intervistato il 5 volte campione del mondo Javier Gómez Noya dove ha commentato la sua idea di puntare sulla lunga distanza nel 2018. “-L’idea è quella di dare priorità alla lunga distanza, anche se si fanno altre gare. E poi vedremo se mi piacerà. Ora posso fare quello che voglio. Molte persone vogliono che vada lontano, altri vogliono che vada ai Giochi... Non si può accontentare tutti.” ha commentato nell'intervista.

Javier Gómez Noya parteciperà il 9 settembre al Campionato mondiale Ironman 70.3 a Chattanooga dove cercherà il suo secondo campionato del mondo, escludendo la sua partecipazione al penultimo appuntamento delle World Series a Stoccolma per lottare per il suo sesto campionato del mondo nella Gran finale di Rotterdam , dove dipenderà dal risultato di Mario fresco.

Queste sono alcune delle domande dell'intervista.

-Ora il suo più grande rivale è Mola, ma mantengono un'amicizia.

-A Montreal siamo usciti insieme per allenarci prima della gara e abbiamo parlato di allenarci insieme a fine stagione o di fare un viaggio a fine stagione. Con Mario non ho solo un rapporto da compagno di squadra, ma da amicizia.

-Deve farlo in sella alla sua bici nella finale di Rotterdam per poter staccare diverse posizioni e diventare campione del mondo.

-Se gioca bene le sue carte, è molto difficile. In finale potrei dover vincere e lui potrebbe anche non essere sesto. Se conserva la bici per correre, finisce per cacciarne tante e gli basta essere quarto o terzo. Dovremo provare a spremerlo il più possibile e vedere come reagirà.

-Nessun uomo ha vinto la Tripla Corona finora.

-È un premio interessante con gare di mezzofondo di alto livello. Ma non sono nemmeno a metà strada. Il primo l'ho vinto, ma so che il più difficile è il Mondiale.

-Dopo aver vinto a Montreal, ti è costato di più rinunciare a Stoccolma?

-Sì, ma lì ho poco da guadagnare. Andrò in finale per provare a vincere e ottenere il decimo podio mondiale della mia carriera e, se Mario dovesse fallire, sfrutterò anch'io l'occasione. Ho deciso di concentrarmi sul Mondiale 70.3, che mi interessa e mi emoziona.

-Affronta due prove molto diverse in sei giorni.

-Sì, a volte ho fatto il contrario e mi sentivo bene, ma non si sa mai come risponderà il corpo. Non è la preparazione ideale per la finale di Rotterdam. Ma do la priorità al 70.3 e poi vedremo cosa verrà fuori.

 Potete leggere l'intervista completa in questo link

Foto Instagram @tzaferes

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