L'ITU avvia un'indagine sul possibile doping di Henry Schoeman

{wbamp-meta name=”immagine” url=”images/stories/noticias_08/henri-Schoeman-doping.JPG” larghezza=”300″ altezza=”150″}

Il sudafricano è risultato positivo al prednisolone in un test alle Olimpiadi di Rio.

L'agenzia Reuters ha pubblicato giovedì scorso un comunicato stampa, commentando che la Federazione Internazionale di Triathlon (ITU) ha avviato un'indagine sulle accuse secondo cui la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio 2016, Henri Schöman, non ha superato il test antidoping ai Giochi di Rio nel 2016.

"L'ITU è stata informata delle accuse che coinvolgono Henri Schoeman e del risultato analitico negativo per il prednisolone che si sarebbe verificato durante i Giochi Olimpici di Rio 2016." Il prednisolone è una sostanza proibita che migliora il livello dei glucocorticoidi. L'ITU ha subito avviato un'indagine sulla questione. "È stato in contatto con l'atleta, che sta collaborando pienamente fornendo informazioni."

Schoeman, 26 anni, è arrivato terzo a Rio dietro ai fratelli britannici Alistair e Jonathan Brownlee. Il sudafricano ha poi dichiarato di essersi sentito male prima della gara. Il suo bronzo è stata la prima medaglia del Sud Africa in questo sport da quando è entrato ai Giochi nel 2000. Schoeman ha anche vinto una medaglia d'argento nella staffetta mista ai Giochi del Commonwealth del 2014 e un oro alla Grand Final dell'ITU 2016.

L'atleta aveva già denunciato il consumo di tale sostanza in un controllo effettuato il 17 luglio, pur non disponendo dell'esenzione medica per i Giochi Olimpici.

Foto: Olimpiadi di Rio 2016 – Triathlon – Cerimonia della vittoria maschile – Forte Copacabana – Rio de Janeiro, Brasile – 18/08/2016. Henri Schoeman (RSA) del Sud Africa posa con la sua medaglia. REUTERS/Damir Sagolj

Non ci sono risultati precedenti.

Pubblicazioni correlate

Torna all'inizio pulsante