Fernando Alarza: "Quando tornerò alle competizioni sarà per vincere, se non ci sarò mi farò da parte"

Fernando Alarza parla per la prima volta dopo i Giochi Olimpici di Tokyo 2020

Nove mesi dopo le Olimpiadi. e in occasione della presentazione della nuova linea Austral per la Triarmada e la Paratriarmada nelle prossime due stagioni siamo stati con Fernando Alaza, di non aver parlato con nessuno dopo i Giochi Olimpici di Tokyo che si sono svolti nella capitale del Giappone lo scorso luglio 2021.

Fernando ritorna nel mondo del triathlon dopo una pandemia globale, il Covid 19, un periodo di certa incertezza e che si aggiunge ai Giochi Olimpici dove ha dato tutto.

Il Talaverano fa una valutazione della sua prestazione nel giorno della gara ai Giochi, per lui una delle gare più belle della sua vita.

 E anche Ci racconta i suoi progetti per il 2022, un anno più tranquillo per lui a livello competitivo e lo prende come un anno sabbatico per potersi concentrare sulla sua famiglia e sul suo futuro professionale, diventare Polizia Nazionale.

Ce lo ha detto Fernando Tornerà alle competizioni ma finché potrà essere campione o lottare per i podi, e in caso contrario faciliterà il passaggio ai più piccoli.

È anche disposto a insegnare loro e trasmettere loro tutte le esperienze che lo sport gli ha dato, progettando di andare come allenatore della squadra spagnola di triathlon alla Coppa Europa a Olsztyn, in Polonia, alla fine di questo mese.

Fernando Alarza non parlava dalla fine dei Giochi Olimpici Questo 2020, e ha cominciato a parlare con noi di quel giorno”Quando abbiamo finito il test dei Giochi, da parte mia, la verità è che ero abbastanza contento perché analizzando la prestazione era il meglio che potevo fare quel giorno, anche in termini di dati è stata la migliore gara della mia vita".

Poi ci ha chiesto come sarà la sua vita da ora in poi: “Devo iniziare a pormi nuovi obiettivi per il futuro perché questo non è per sempre e devi avere qualcosa oltre. Nella mia pianificazione per questa stagione, il 2021 sarebbe stato un anno sabbatico e più tranquillo prima che accadesse tutto con Covid e ho dovuto rinviarlo a quest’anno 2022.

E questo momento è arrivato, prendere la decisione mi è costato ma non quanto pensavo mi sarebbe costato, forse ero già troppo saturo ed è stata una decisione facile e ho potuto concentrarmi su qualcosa che volevo da allora Ero piccolo. La mia passione è sempre stata quella di far parte della Polizia Nazionale"

Riguardo al suo ritorno al triathlon dice una cosa molto chiara”Continuerò a fare gare internazionali finché potrò essere nel circuito mondiale, ma mi considero un vincitore e nel momento in cui non mi vedrò più vincitore nel circuito mondiale, mi arrenderò, non ci sarò finché non mi cacciano fuori.

Se penso che facendomi da parte aiuterò la squadra a continuare a crescere, lo farò senza problemi.".

Inoltre, ha molta fiducia nella generazione attuale e condivide parole incoraggianti sul triatleta Antonio Serrati, attualmente numero 1 del ranking mondiale che a 27 anni inizierà la sua stagione nelle World Series di Yokohama sabato prossimo, 14 maggio”Mi fido ciecamente di Serrat, a Serri manca solo toccare la medaglia.

Nel momento in cui tocchi la medaglia sembra di perdere, come quella paura di vincere e penso che Serri ce l'abbia".

Infine, come scoop, ci racconta emozionato che è già in programma di andare come allenatore della squadra spagnola di triathlon alla Coppa Europa di Olsztyn, in Polonia, per cercare di trasmettere tutta la sua esperienza ai ragazzi.Come allenatore voglio contribuire con tante cose, conoscere le esigenze che l'atleta può avere prima che lo chieda, dopo tanti anni di gare e viaggi perché so davvero cosa vuole l'atleta.".

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