3 grandi classiche sospese e squadre che non gareggeranno a marzo a causa del coronavirus
L’emergenza coronavirus ha già raggiunto il mondo dello sport professionistico
Dopo la cancellazione del maratona di tokio, la Mezza maratona di Parigi, la Giro degli Emirati Arabi Uniti o Campionato mondiale di triathlon ad Abu Dhabi ed ora entra a pieno titolo nel mondo del ciclismo professionistico.
Il governo italiano annulla tutti gli eventi sportivi
Ieri il governo italiano ha annunciato la sospensione di ogni evento sportivo nelle zone più colpite dall’epidemia.
Sono già 3 le gare classiche che sono state cancellate negli ultimi giorni, dopo la Milano-Sanremo sono stati sospesi Strade Bianche y Tirreno-Adriatico.
L'organizzatore è cercando altre date per contestare questi test, ma a causa del calendario chiuso e della crisi del Coronavirus Difficilmente si giocheranno nel 2020.
Diverse squadre, come INEOS, non gareggeranno fino al Volta
Il primo team di professionisti a prendere questa decisione è INEOS. Dopo il tragica notizia della morte del suo direttore e l’isolamento che avevano ad Au Dhabi, hanno deciso di prendere la decisione
In seguito alla tragica perdita di Nico Portal, e in aggiunta all'attuale incertezza sul Coronavirus, il Team INEOS ha preso oggi la decisione di ritirarsi temporaneamente da tutte le gare fino alla Volta a Catalunya del 23 marzo.
— INEOS Granatieri (@INEOSGrenadiers) 4 Marzo 2020
Lo hanno annunciato in un breve comunicato non parteciperà ad alcuna prova ciclistica fino al Ritorno in Catalogna, che inizierà il 23 marzo.
A INEOS si uniscono altre squadre che si prenderanno una pausa competitiva come Astana, che attenderà almeno 15 giorni per vedere come si evolve il virus.
L'UCI non sospenderà alcuna prova. Solo quando le autorità sanitarie lo indicheranno.
La Federazione ciclistica internazionale ha diffuso nel pomeriggio una nota in cui lo precisa Non avrei sospeso nessuna gara e che la misura alla fine lo prenderebbero le autorità sanitarie delle regioni colpite a seconda dell’evoluzione della situazione locale e dei diversi fattori di rischio.
"LGli organizzatori e tutti i membri della famiglia del ciclismo saranno tenuti a rispettare tale decisione.“, ha concluso l’UCI, dando conto di alcune misure precauzionali che dovranno essere adottate, come ad esempio aumentare la distanza tra pubblico e ciclisti.
Resta quindi da vedere se il serpente multicolore tornerà sulle strade o se quest'anno dovrà restare in letargo più a lungo del previsto.
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