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Perché il campione olimpico Alex Yee correrà la maratona di Londra

Il campione olimpico di triathlon a Parigi 2024, Alessio Sì, ora si trova ad affrontare una nuova e inaspettata sfida: gestire l' Maratona di Londra il prossimo 27 per aprile.

Con l'intenzione di migliorare ulteriormente le sue prestazioni nel triathlon, Yee si è imbarcato in una sfida che non aveva mai esplorato prima: correre i 42,195 chilometri su strada.

Nuovi obiettivi dopo il successo olimpico

Dopo il suo clamoroso successo a Parigi, Yee ha deciso di concentrarsi esclusivamente sulla corsa per i primi mesi del 2025. Sebbene possa sembrare una mossa rischiosa, il suo obiettivo è chiaro: rafforzare ulteriormente le sue capacità di corsa e poi applicarle al triathlon in future competizioni internazionali.

Nelle parole di Yee: "La Maratona di Londra è sempre stata una questione per me: se fosse la cosa giusta da fare, se fossi in grado di farla e se fosse adatta. Non è mai stata adatta fino a quest'anno.

Dopo cinque anni di lavoro nel nuoto e bicicletta, si è presentata l'opportunità di lavorare nella corsa. La mia prima domanda è stata: posso fare un po' di corsa di lunga distanza e, cosa più importante, la maratona di Londra?

Entrando in territorio inesplorato

Non ha mai corso una gara più lunga di 10 chilometri in competizione, ma Yee è entusiasta di questa sfida. Riconosce che l'incertezza e la novità generano una certa scarica di adrenalina, proprio ciò di cui ha bisogno per crescere come atleta.

"Ci sono sicuramente dei rischi, ma anche tante incognite, cosa che trovo entusiasmante.

Non ho mai corso così tanto, a queste velocità o con sessioni così lunghe. Mi trovo in una zona scomoda e sconosciuta dove so che imparerò e crescerò", Yee lo spiega nel suo documentario.

Formazione senza precedenti

La sua preparazione è intensa e molto diversa dal solito. Yee sta accumulando settimane di allenamento fino a 120 km, con allenamenti attentamente controllati, seguendo rigorosamente i parametri di velocità e frequenza cardiaca, il che rappresenta un allontanamento dal suo solito stile di allenamento.

"Uscivo a correre e si trattava più di sensazioni. Ora, ogni sessione ha obiettivi molto chiari: correre a un miglio in 6 minuti, monitorare il mio battito cardiaco... È molto più tecnico, ma anche molto motivante." commenta il britannico.

Fiducia totale nel suo allenatore

Il suo allenatore, Adam Elliot, sostiene pienamente questa scommessa. Ritiene che questa esperienza possa essere fondamentale per scoprire nuove competenze e trasferirle al triathlon, aprendo addirittura la strada all'allenamento misto.

"Alex mi ha chiesto se pensavo che correre la Maratona di Londra fosse una buona idea, e ho detto di sì. Il lasso di tempo tra i Giochi e Londra è stretto, ma sufficiente. Questo migliorerà il suo triathlon, aprirà nuove porte e, come minimo, gli darà una grande sfida fisica e mentale che potrebbe aiutarlo molto a lungo termine." spiega Elliott.

Documentario che rivela il suo viaggio

Tutta questa avventura si riflette nella sua serie di documentari Alex Yee: La deviazione, dove l'atleta racconta la sua preparazione quotidiana, le difficoltà che affronta e le emozioni che prova, svelando un lato umano che ispira tanto gli atleti quanto i tifosi.

Nel primo episodio, Yee aggiunge: "Mi sto davvero godendo il processo, nonostante le sfide. Sono stato malato due volte, e ho dovuto ritirarmi da una mezza maratona e da Barcellona, ​​ma continuo ad andare avanti.

"Si tratta di comprendere le differenze e i cambiamenti, e mi piace non sapere cosa accadrà o quale sarà il risultato finale."

Redacción

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